Impoverimento del terreno: come influisce sul nostro benessere

Lungi dal voler intraprendere un discorso di natura medica, è però innegabile che l’impoverimento del terreno sta causando un conseguente depauperamento dei prodotti agricoli, che quindi non hanno più le caratteristiche che dovrebbero possedere. L’intensivo sfruttamento dei suoli agricoli, trattati con fertilizzanti chimici, sta privando i prodotti della terra dei loro tipici nutrienti, con una forte battuta sul benessere dell’uomo. Basti pensare al massiccio aumento delle allergie e dell’asma e a un sistema immunitario più debole.

Gli esempi sono diversi: la mela, secondo molti studi, a meno che non arrivi da terreni organici e da alberi coltivati con metodi biologici, non possiede più le caratteristiche che ne farebbero la regina della salute, con l’80% in meno del loro contenuto di vitamina C. Stessa cosa dicasi per le arance che di vitamina C non contengano più nemmeno le tracce. Molte verdure, inoltre, hanno subito una forte riduzione dei livelli di ferro e calcio.
Insomma, quello che sta accadendo nelle coltivazioni intensive con fertilizzanti chimici è che terreni impoveriti da pesticidi e insetticidi forniscono alimenti alimenti di scarsa qualità nutritiva, con un notevole aumento delle malattie e delle carenze nutritive. La risposta a tutto questo sta nella difesa della biodiversità che vive al di sotto della superficie terrestre, essenziale per far crescere alimenti ricchi di sostanze preziose per la salute. La componente batterica e microbica del terreno deve esser preservata e, in alcuni casi, ripristinata.

Sono questi microbi e batteri il cibo per il suolo, fornito principalmente dai residui organici e sono sinonimo di salute e fertilità.

L’azione dell’uomo ha inesorabilmente destabilizzato l’ecosistema dei terreni attraverso un utilizzo diffuso di sostanze chimiche, che hanno in molti caso modificato la genetica di alcune piante.
Uno degli elementi ad essere maggiormente intaccato per i terreni è stato l’azoto, prezioso nutriente assieme al potassio e al fosforo. Per nutrire le piante, l’azoto deve essere convertito da ammonio a nitrato dai microbi del terreno, che si alimentano di materia vegetale decomposta. Quando nel suolo non ci sono questi microbi, si tende a ricorrere a fertilizzanti contenenti azoto, il cui uso eccessivo uccide le piante. La risposta concreta a questa emergenza sta nel raddoppiare la biodiversità del suolo, sostituendo l’agricoltura biologica ai metodi agricoli convenzionali, gli ammendanti organici ai fertilizzanti chimici.