La Giornata Mondiale del suolo, tra minacce e opportunità

La Giornata Mondiale del suolo, tra minacce e opportunità

“Manteniamo il suolo vivo, proteggiamo la biodiversità del suolo” recita la campagna scelta quest’anno dalla FAO in occasione della Giornata Mondiale del suolo.

La ricorrenza, che quest’anno si svolgerà il 4 dicembre, nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del suolo e dei suoi organismi.

C’è vita nel suolo

Nel suolo esiste una variegata comunità di organismi viventi che svolgono una fondamentale funzione ecologica per il benessere e la salute del suolo, mantenendolo sano e fertile.

Alcuni di loro, come lombrichi, termiti, formiche e millepiedi, favoriscono il drenaggio e l’aerazione del suolo. Altri, gli invertebrati microscopici, sono invece regolatori biologici della decomposizione. Batteri, protozoi, funghi e nematodi sono gli organismi più piccoli e numerosi e sono responsabili del processo biogeochimico.

Tutti insieme costituiscono la biodiversità del suolo e determinano i principali processi biogeochimici che rendono possibile la vita sulla Terra. Contribuiscono, inoltre, a controllare la salute delle piante, a tenere sotto controllo insetti ed erbe infestanti, a riciclare nutrienti essenziali, a migliorare la struttura del suolo con effetti benefici sulla capacità di trattenere acqua e nutrienti e a migliorare la produzione agricola.

La terra è in pericolo

Oggi, però, la biodiversità del suolo è minacciata da diversi fattori:

  • cambiamento nell’uso del suolo
  • introduzione di specie vegetali invasive
  • ricorso a pratiche insostenibili di gestione del suolo
  • inquinamento
  • impermeabilizzazione e urbanizzazione del suolo

Queste minacce, che variano a seconda dei contesti geografici, devono essere affrontate in favore di una gestione sostenibile del suolo. È dimostrato, infatti, che una gestione virtuosa contribuisce ad aumentare la produzione agroalimentare, favorendo la disponibilità di cibo di qualità. Un suolo in salute fornisce i nutrienti essenziali, l’acqua, l’ossigeno e il supporto per le radici di cui le colture alimentari hanno bisogno per crescere e prosperare.

Inoltre, essendo tra i più importanti serbatoi di carbonio, il suolo contribuisce a regolare le emissioni di anidride carbonica e di altri gas a effetto serra, favorendo la regolazione del clima.

La sostanza organica per un suolo in salute

Per essere in salute, il suolo necessita del giusto quantitativo di sostanza organica. Tutte le proprietà fisiche di un terreno sono in stretta relazione con la quantità e la qualità della sostanza organica. Questa, infatti, mantiene l’equilibrio naturale del suolo, migliora lo stato vegetativo delle piante, aumenta la produttività del raccolto, influenza la capacità di ritenzione idrica del terreno, limita i fenomeni erosivi e determina una serie di effetti anche sulle qualità chimiche del suolo.

La diminuzione del contenuto di sostanza organica è invece connessa con il peggioramento della qualità del terreno e con i processi legati alla desertificazione. La desertificazione è una forma di degrado del suolo in forte crescita (secondo gli ultimi dati, ne è colpito il 29% del territorio globale), che potrà avere gravi conseguenze sull’Italia. Si tratta, infatti, di un problema che investe la produttività e, quindi, la possibilità di soddisfare le esigenze alimentari, perché i terreni privi di acqua diventano inutilizzabili per l’agricoltura e il pascolo.

In uno scenario di questo tipo, è fondamentale il ruolo degli agricoltori come principali custodi del suolo. Una delle armi che hanno a disposizione è l’utilizzo di fertilizzanti naturali ricchi di sostanza organica, come il Bio Vegetal, che consentono di conciliare le esigenze dell’agricoltura, del suolo e dell’ambiente.