La buona notizia è che l’Italia ha fatto negli ultimi anni dei passi da gigante in merito all’economia circolare, affermandosi, soprattutto per alcune regioni, come modello di sviluppo economico, virtuoso da seguire. E occuperebbe il secondo posto in Europa, dopo la Germania, e sarebbe poi seguita da Francia, Regno Unito e Spagna.
Il riutilizzo dei materiali di scarto in successivi cicli produttivi riduce al massimo gli sprechi, ottimizzando processi, costi e facendo bene all’ambiente.
L’approccio all’economia circolare prevede un ripensamento radicale del modello produttivo classico, significa attivare una filiera basato sulla riduzione massima dello sfruttamento delle risorse naturali.
I due diversi flussi di materiali su cui si basa l’economia circolare sono:
- Materiale biologico, che può essere reintegrato nella biosfera,
- Materiale tecnico, che può essere rivalorizzato senza entrare nella biosfera.
Ma quali sono i vantaggi dell’economia circolare?
- Avviare un’economia circolare significa ottenere in cambio dei vantaggi:
- Ci si affranca dai vincoli delle risorse
- Si crea un valore condiviso per l’intera società
- Si attivano modelli innovativi da parte di aziende, start-up, consorzi e associazioni, fondazioni, centri di ricerca, università.
- Si ha un risparmio energetico notevole
- Migliora l’efficienza del comparto produttivo
- Si allunga la vita dei prodotti
- Crea anche nuove opportunità di sviluppo e di occupazione
- Si attivano interventi di efficienza sui processi in termini ecologici, con nuove soluzioni per l’agricoltura
- Nascono nuovi modelli di città sostenibili con soluzioni di mobilità e di gestione smart dei rifiuti